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Installazione segnaletica turistica

Affissione di pannelli esplicativi, simili a quelli destinati ai turisti, in cui, invece di fornire spiegazioni su monumenti e opere d’arte, si raccontano vicende legate piuttosto alla marginalità urbana. Questi pannelli sono stati affissi nei pressi di piazza Cavour, a Roma. Sono state inserite foto e didascalie informative riguardanti una struttura composta da pedane di legno inchiodate fra loro, posta in una strada della zona. Nel testo inserito nei pannelli, come "cronaca storica", viene descritta la genesi di questo strano catafalco, che risulta essere stato eretto proprio nello spazio in cui era solita ripararsi una anziana donna senza tetto:

"Un’anziana signora senza fissa dimora aveva designato come suo territorio lo spazio compreso tra marciapiede e portone di un palazzo di via Vittorio Colonna, a Roma, due passi da piazza Cavour e dal lungotevere. Il basamento della colonna esterna al portone crea un angolo retto con la parete del palazzo, sulla quale in quel punto si aprono due finestre a grata da cui fuoriesce aria calda. La donna aveva creato un habitat di stracci, coperte e vecchi teli impermeabili uno dei quali, poggiato su alcuni cartoni da imballaggio sistemati in verticale, fungeva da copertura e tetto in caso di pioggia. Stava seduta, spalle alla grata e gambe distese; fissando il traffico, teneva le gambe e il corpo avvolti e quasi fasciati da cellofan e pezzi di plaid. Non cercava apparentemente alcun contatto con il mondo esterno. La mattina presto la si vedeva intenta a sistemare teli e cartoni, o a far asciugare e intiepidire le coperte tenendole distese, a braccia larghe, davanti alla grata dell’aria calda. Tutto questo durava ininterrottamente dall’ottobre scorso. Con i torrenziali temporali di fine febbraio aveva cercato, provvisoriamente, un riparo migliore altrove. Finita la pioggia, calato il forte vento, la donna è tornata, dopo tre o quattro giorni. E in quello stesso punto, proprio davanti alle grate dell’aria calda, ha trovato cinque pedane da imballaggio e trasporto. In legno chiaro, marcate "EUR" da una parte e "CBS" dall’altra, erano poggiate a "V" una sull’altra e collegate tra loro da alcune assi chiodate, formando così un’unica struttura solida lunga quasi tre metri e alta circa un metro e mezzo. La donna ha fatto dei tentativi per risistemarsi, cercando anche di utilizzare in qualche modo le assi e le pedane ; ma i suoi pacchi e i suoi teli, ora, erano troppo lontani dall’aria calda. E se ne è andata."

Installazione segnaletica turistica - disordinazione di Giuseppe Polegri (1995)
 

Si tratta anche in questo caso di una disordinazione segnaletica, tranne che qui il contenuto della segnaletica è vero, anche se l’informazione su una realtà marginale contrasta con la forma ufficiale dell’indicazione turistica. Ma da questa operazione risulta chiaramente che il contrasto non è formale e il carattere disordinante della segnaletica è il risultato del contrasto reale fra l’apparenza dell’installazione che viene "decodificata" e la sua motivazione e funzionalità.

"L’intento è di alimentare il dubbio che si può situare nella 'lettura' della città, nei suoi aspetti formalizzati, laddove una cronaca didascalica e analitica funge da rivelatore del criterio di 'creazione' del monumento. Prendendo spunto dai pannelli che il Comune di Roma aveva posto su diversi monumenti a scopo esplicativo, l’idea è quella di porre un 'analogo' pannello in prossimità della struttura che assurge a monumento. Il pannello recherà un’immagine della struttura e una breve cronaca dei fatti che hanno portato alla sua 'creazione'."