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  recensioni a: AA.VV. – "MUSIC FOR TOURISTS" - R.A.C. 1999

 

 

 

 

 

 

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Da: BLOW UP (23 Aprile 2000)

Saporito pasticcio di elettronica casalinga, pop affetto da labirintite acuta e muzak per ospedali psichiatrici, con un retrogusto di "ricottina wave" che il nostro raffinato gourmet Vignotto saprebbe ben apprezzare, la compilation del Rotor Audio Club è un limpido esempio di come certe malcelate personali follie, se lasciate emergere senza remore in superficie, possano quasi inspiegabilmente trasformarsi in musiche tanto improbabili quanto divertenti ironica, ingenua e mai tediosa, questa Music for Tourists è una raccolta dal suono fortemente omogeneo (tant'è che ci viene da pensare che nonostante i molti pseudonimi utilizzati, in realtà siano ben poche le identità che danno effettivamente corpo al progetto), costellata di riferimenti, più o meno involontari, a certa estetica del grottesco che ha prodotto i suoi migliori frutti a cavallo fra gli anni settanta ed ottanta, specie in California (Residents ed affini, Los Angeles Free Music Society, Subterranean Records).

La provvisorietà della struttura di questi sedici brani non scalfisce il loro potere di generare diletto con semplicissime stratificazioni di ciarpame sonoro (dalle scariche elettrostatiche ai cori degli Orfanelli Antoniani dei Padri Rogazionisti di Desenzano sul Garda) ma anche attraverso il lucido utilizzo di nastri, drum machines e varie altre amenità che sembrano quasi per incanto connettersi a certa "do-it-yourself-music" dei primissimi anni ottanta (chi si ricorda le produzioni della Trax Records di Vittore Baroni?) (7) (Massimiliano Busti)

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Da: TIME OUT Roma 18 - 24 Maggio 2000

Vortex Vulva, Sonic Pedalo e Larsen Lombriki. Sono alcuni degli interpreti della compilation musicale Music for tourists, un ciddì con sedici brani e dieci diverse copertine, prima uscita pubblica del Rotor Audio Club. A sentire gli ideatori, che si fanno spesso ospitare in via dei Banchi Vecchi 57 dalla libreria Odradek, "Rotor Audio Club è un villaggio turistico inesistente, un campo di vacanze forzate per cassaintegrati occidentali, un luogo per se stessi, inessenziale alla sopravvivenza". Così sono nate Impossible Princess, sinistra ballata per la morte di lady Diana, e Plancton picnic, con le musiche dei videogiochi. I sogni e le sofferenze dell'animale metropolitano si rincorrono nei testi demenziali degli artisti romani coinvolti nel progetto, da Alienazione deportata in ambienti bucolici a Jingle di balera dai conati jazz. Fino al destino crudele e possibile del protagonista di Friday. un disoccupato tanto preso dai suoi pensieri da non notare un semaforo rosso, finire investito e rimanere paralizzato a rimpiangere i tempi felici del precariato.